NESSUNO CI GUADAGNA DALLA SOPPRESSIONE DELL’ICE!
IN BASE AL TESTO CHE SEMBRA ESSERE STATO DISCUSSO E APPROVATO DAL
CONSIGLIO DEI MINISTRI
I SINDACATI DELL’ISTITUTO
RICHIAMANO L'ATTENZIONE DEL GOVERNO E DI TUTTE LE FORZE
PARLAMENTARI E SOTTOLINEANO LE SEGUENTI CONTRADDIZIONI:
IN BASE AL TESTO CHE SEMBRA ESSERE STATO DISCUSSO E APPROVATO DAL
CONSIGLIO DEI MINISTRI
I SINDACATI DELL’ISTITUTO
RICHIAMANO L'ATTENZIONE DEL GOVERNO E DI TUTTE LE FORZE
PARLAMENTARI E SOTTOLINEANO LE SEGUENTI CONTRADDIZIONI:
Da sempre i fondi promozionali sono affidati all’Istituto dal Ministero proprio per questo motivo, come da sempre i ministeri che hanno la necessità di svolgere attività all’estero, oltre a quello dello Sviluppo Economico, utilizzano i servizi dell’Istituto;
b) la mancanza di una qualunque norma transitoria e lo scioglimento dell’Istituto dal momento stesso dell’entrata in vigore della manovra finanziaria porteranno immediatamente alla paralisi totale. Risulta impossibile, infatti che in un così breve spazio di tempo si riescano a compiere gli atti amministrativi necessari per liquidare l’ente e contemporaneamente proseguire le attività già avviate a sostegno delle imprese nei diversi mercati. Una volta cessati gli organi a causa della soppressione, cadranno tutte le deleghe e nessuno sarà in grado di firmare nulla. Niente più servizi di assistenza alle aziende, niente più iniziative promozionali. La struttura ministeriale non sarà assolutamente in condizione di subentrare agli organi dell’Ente anche perché le modalità di passaggio del personale e delle risorse verranno decise con successivo decreto avente natura non regolamentare. Nel periodo intermedio, anche se si dovesse realizzare la gravità dello sbaglio fatto, l’ICE cesserà di esistere e non sarà possibile ricostituirlo, soprattutto nella rete estera che non può essere lasciata senza fondi, neppure per un mese.
c) è impossibile che la riforma produca un risparmio di 1/3 delle spese – come indicato al comma 11 dell’Articolo sull’Istituto nella bozza di decreto - che l’ICE sosteneva prima della riforma. A seguito dei tagli degli ultimi anni, l’assegnazione di bilancio dell’ICE di oggi è di 74 milioni di euro: tolto 1/3, cioè 25 milioni, rimangono 50 milioni che sono appena sufficienti a coprire le spese del personale. Come si sosterranno i costi delle presunte “Sezioni per la promozione degli scambi” appositamente istituite all’estero? La situazione è resa ancora più grave dal fatto che fino ad ora, l'Istituto ha potuto proseguire nell'attività anche grazie ad un attento utilizzo dei residui dei programmi promozionali precedenti, residui ormai esauriti.
Per tutte queste ragioni, oltre che per tutti gli altri motivi già ampiamente illustrati in questi giorni di agitazione, in merito all’utilità e all’efficienza dell’Istituto, i sindacati chiedono di non LICENZIARE UN TESTO CHE NON E’ MATERIALMENTE APPLICABILE e che avrà come unico effetto di AZZERARE L’ASSISTENZA OPERATIVA ALLE IMPRESE SUI MERCATI ESTERI, di mortificare le professionalità dei lavoratori dell’ICE, senza produrre NE’ BENEFICI, NE’ RISPARMI.
Ah si, Bella Mossa!!
RispondiEliminaMi rendo conto della frustrazione di chi ha vinto un concorso e non e'stato assunto.
E chi come me ha lavorato per l'ICE come consulente ed era in attesa del pagamento delle sue fatture ormai in scadenza per 15.000 euro, dopo aver lavorato 4 mesi anche all'estero per l'ICE, che fine fara'??
Saranno pagati i fornitori??