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Il dg dell'Ice non si decide a Milano. Arriva un giovane manager

Il dg dell'Ice non si decide a Milano. Arriva un giovane manager
di Fabio Massa
da Affaritaliani.it (15 febbraio 2011)

Nei corridoi dell'Istituto Commercio Estero di Roma si è vociferato a lungo che la scelta del nuovo direttore generale sarebbe avvenuta a Milano. In senso non solo metaforico, visto che la prossima riunione è prevista per il 18 febbraio. Difficile, secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it da fonti vicine al dossier, che il consiglio di amministrazione decida in quella data. Più probabile (anzi, quasi certo) che il nome del nuovo dg arriverà il 24 febbraio.

Secondo quanto può riferire Affaritaliani.it, l'identikit è già stato tracciato chiaramente. Non sarà un uomo di esperienza, ma un giovane talento emergente. Difficile infatti soddisfare le richieste di un top manager affermato, a livello economico. Ad Affari fonti qualificate precisano che nella rosa di nomi non entrano a far parte né Angelo Miglietta (il cui nome, come aveva riferito Affari, era stato fatto con insistenza), perché ha avuto un'altra prestigiosa offerta, né Fernando Napolitano, classe 1961, ad di Booz&Company (come invece si è ipotizzato nei corridoi dell'Ice).

C'è poi da chiarire se la provenienza del manager sarà interna all'ente oppure esterna. Nella lista dei papabili ci sono due esterni e cinque interni. Sull'opportunità di scegliere un esterno sono concordi il consigliere Pier Andrea Chevallard (Segretario Generale della Camera di Commercio), Paolo Zegna (vicepresidente confindustria) e il ministro allo Sviluppo Economico Paolo Romani. Secondo quanto può riferire Affaritaliani.it sono altri due i "tratti distintivi" dell'identikit del nuovo direttore generale. Non sarà milanese e non proverrà dal mondo delle Camere di Commercio. Questa certezza mette così definitivamente a tacere chi pensava a una volontà di favorire il mondo camerale a scapito dell'Ente.

Quel che è certo è che la partita sulla nomina del direttore generale è solo la punta di un'iceberg, la riforma generale, che poi è la vera questione e la vera sfida. Secondo il progetto di riforma condiviso dal vertice, presidente Vattani in primis, l'Ice cambierà volto. Più sedi all'estero, potenziamento in particolare al di fuori del continente, più raccordo con le ambasciate. E azzeramento totale della rete italiana, che già viene coperta dagli enti locali. Sembra definitivamente tramontata l'ipotesi, che la scorsa primavera vedeva tra i sostenitori il mondo confindustriale, di spostare la competenza dell'Ice dal Ministero dello Sviluppo Economico a quello degli Esteri.

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