(ASCA) - Roma, 1 set - ''L'Italia non puo' permettersi di perdere il passo in uno dei suoi fiori all'occhiello, la diffusione, la riconoscibilita' e l'apprezzamento dei suoi prodotti all'estero. Per questo, la rivoluzione che sta interessando l'ICE, Istituto nazionale per il commercio con l'estero, che da decenni accompagna le nostreaziende nella loro viaggio oltre confine non puo' risolversi in un danno per l'export. Per questo, la discussione in Senato degli emendamenti a firma Saia, Butti, Fleres e' fondamentale. La proposta in campo, di creare l'Agenzia presso la presidenza del Consiglio per la Promozione degli Scambi e l'Internazionalizzazione dell'Impresa, dovrebbe rappresentare il trampolino di lancio tra l'Ice e una vera e propria trasformazione di tutto il sistema della promozione del Sistema Paese all'estero grazie alla creazione di un'unica societa' totalmente autonoma, snella ed efficace visto che l'export e' il vero punto di ripartenza per la crescita economica del nostro Paese''. E' quanto si legge nel fondo di FareitaliaMag, il magazine on line dell'associazione presieduta dall'ex viceministro al commercio estero, Adolfo Urso.
''La decisione di sopprimere l'Ice, come stabilito dalla recente manovra economica del governo, oltre a mettere in subbuglio tutte le risorse che ruotano intorno a quel mondo, se non adeguatamente compensata rischia di mandare a gambe all'aria un'esperienza - si legge su www.fareitalia.com - che, nonostante i suoi limiti, ha contribuito a promuovere i nostri prodotti all'estero dal 1926. L'Ice e' l'unica istituzione a livello statale centralizzata che sostiene le piccole e medie imprese italiane che decidono di operare all'estero anche solo per manifestazioni promozionali. La riforma del Titolo V della nostra Costituzione ha pero' assegnato in via concorrenziale la promozione del commercio estero e degli scambi anche alle regioni; in seguito anche soggetti privati hanno potuto intraprendere la promozione di aziende e professionalita' italiane nel mondo. Questo presupposto imponeva necessariamente una riorganizzazione dell'Ice, una ristrutturazione che non e' avvenuta tanto che il governo ha deciso di sopprimerlo affidando le sue funzioni ai ministeri competenti, degli Affari Esteri e dello Sviluppo Economico''.
''Tuttavia, l'apparato ministeriale non dispone di quella autonomia funzionale e soprattutto finanziaria per poter facilmente assistere i soggetti a volte anche ditte individuali che cercano di esportare i loro prodotti e servizi. Il responso del Senato e poi della Camera sara' dunque necessario a capire se ci sono i presupposti per un'importante Agenzia che traini il commercio estero e che faccia da volano alla promozione di un Paese che al di la' dei suoi confini gode di una grande reputazione per la qualita' dei suoi prodotti'', conclude FareitaliaMag.
''La decisione di sopprimere l'Ice, come stabilito dalla recente manovra economica del governo, oltre a mettere in subbuglio tutte le risorse che ruotano intorno a quel mondo, se non adeguatamente compensata rischia di mandare a gambe all'aria un'esperienza - si legge su www.fareitalia.com - che, nonostante i suoi limiti, ha contribuito a promuovere i nostri prodotti all'estero dal 1926. L'Ice e' l'unica istituzione a livello statale centralizzata che sostiene le piccole e medie imprese italiane che decidono di operare all'estero anche solo per manifestazioni promozionali. La riforma del Titolo V della nostra Costituzione ha pero' assegnato in via concorrenziale la promozione del commercio estero e degli scambi anche alle regioni; in seguito anche soggetti privati hanno potuto intraprendere la promozione di aziende e professionalita' italiane nel mondo. Questo presupposto imponeva necessariamente una riorganizzazione dell'Ice, una ristrutturazione che non e' avvenuta tanto che il governo ha deciso di sopprimerlo affidando le sue funzioni ai ministeri competenti, degli Affari Esteri e dello Sviluppo Economico''.
''Tuttavia, l'apparato ministeriale non dispone di quella autonomia funzionale e soprattutto finanziaria per poter facilmente assistere i soggetti a volte anche ditte individuali che cercano di esportare i loro prodotti e servizi. Il responso del Senato e poi della Camera sara' dunque necessario a capire se ci sono i presupposti per un'importante Agenzia che traini il commercio estero e che faccia da volano alla promozione di un Paese che al di la' dei suoi confini gode di una grande reputazione per la qualita' dei suoi prodotti'', conclude FareitaliaMag.
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