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Niente Ice, imprese verdi al traino tedesco

Niente Ice, imprese verdi al traino tedesco
La missione alla fiera di Colonia in mano alla Germania dopo lo stop all'Istituto
di Dario Di Vico
dal Corriere della Sera (24 agosto 2011)

Il presidente della Federalimentare Filippo Ferrua Magliani non usa mezzi termini: 'Siamo il Paese che cerca di perdere tutte le occasioni'. Gli industriali italiani del food sono furenti per quanto sta accadendo in materia di export. Con un lavoro di preparazione durato due anni l'Italia ha ottenuto di essere il Paese ospite d'onore di Anuga, la più importante fiera dell'industria alimentare del mondo che si tiene con cadenza biennale a Colonia e che aprirà il prossimo 8 ottobre. Ma a causa della soppressione inserita nella manovra anti debito, l'Ice non può più ricevere e firmare assegni e così tutta l'organizzazione della trasferta italiana è passata direttamente ai tedeschi.
Per avere qualche numero di riferimento basti pensare che sono 1.100 le aziende italiane che andranno a Colonia e saranno 180 i Paesi presenti tra cui gli emergenti dell'industria del food come Corea, Vietnam e Brasile. La delegazione italiana investirà nella trasferta tedesca dai 10 ai 12 milioni di euro che non passeranno più dall'Ice e che comunque non riusciranno a evitare un taglio delle manifestazioni e dei seminari previsti. In sostanza se prima l'Italia era la guest star ora rischia di esserlo molto meno, anche se Ferrua Magliani si dichiara pronto 'ad autofinanziare parte del programma'. E il motivo è semplice: 'Con un mercato interno che definire stagnante è un eufemismo per l'industria italiana del cibo l'export è vitale'. L'ultima cosa che ci possiamo permettere, dunque, è un flop a Colonia.
La partecipazione italiana ad Anuga è stata preparata addirittura con un road show mondiale che ha visto presenti gli organizzatori tedeschi della fiera e i nostri ambasciatori, gli uni accanto agli altri. E siccome a inaugurare la manifestazione sarà Angela Merkel, si stava lavorando per una presenza del capo di governo italiano e un successivo incontro. Per rendere ancora più significativa l'impronta tricolore il menù di Colonia elencava le presenze più significative della cultura enogastronomica made in Italy come Gualtiero Marchesi e gli esponenti di Slow food. A oggi non si sa cosa del programma potrà essere salvato e cosa no. Gli organizzatori, tra le altre cose, avevano preso con l'Ice anche un impegno di contrasto delle contraffazioni penalizzando i prodotti ad italian sounding, i vari Parmesan creati ad arte per fare concorrenza sleale alle nostre eccellenze.
Il caso Anuga rilancia la querelle sull'Ice e sulla sua soppressione giudicata da molti quantomeno intempestiva. La Federalimentare, che rappresenta 6.500 imprese e dà lavoro a oltre 400.000 addetti, è sicuramente tra quanti avrebbero desiderato un intervento più razionale e meno cervellotico. Ma rebus come quello di Colonia sono destinati a intensificarsi nelle prossime settimane. Da qui alla fine dell'anno erano in calendario, infatti, circa 300 eventi internazionali di varia caratura e che richiedono decisioni e scelte non rinviabili.

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