Ice, la beffa della soppressione
scompaiono incassi per 52 milioni
Addio ai contributi che venivano dalle imprese esportatrici. Via 80 precari proprio mentre viene approvato il decreto per la loro assunzione
di Rosaria Amato
da Repubblica (31 luglio 2011)
ROMA - Cinquantadue milioni di mancati incassi solo per il 2011, che sarebbero arrivati dalle aziende che partecipano alle fiere, ai corsi di formazione e alle tante iniziative promosse dall' Ice. Altro che risparmi: dalla soppressione dell' Istituto del Commercio con l' Estero, disposta con il decreto sulla manovra da 48 miliardi varata nei giorni scorsi, lo Stato ha tutto da perdere, e non solo in termini d' immagine e di operatività, ma anche in termini economici, sostengono Cgil, Cisl, Uil e Cisal-Fialp, che elencano tutti i contributi delle imprese grandi e piccole che andranno persi, facendo notare che dovranno comunque essere versati ogni mese gli stipendi dei dipendenti, che verranno riassorbiti dal ministero dello Sviluppo Economico e dal ministero degli Esteri. L' unico, modestissimo risparmio derivante dalla soppressione dell' Ice, è costituito dal licenziamento degli 80 precari che da tempo lavoravano per l' Istituto. Alcuni di loro fanno parte dei 107 vincitori del concorso bandito nel 2008: finora sono stati assunti solo i primi quattro in graduatoria. Altri 12 dovrebbero essere assunti nelle prossime settimane: il 7 luglio, all' indomani della pubblicazione del dl sulla manovra che sanciva la soppressione dell' Ice nella Gazzetta Ufficiale, è stato approvato dal Consiglio dei ministri il decreto di assunzione per questa seconda tranche. «Schizofrenia del potere», hanno commentato i sindacati. Le due procedure viaggiano ciascuna per proprio conto,e non interferiscono l' una con l' altra. I 12 possibili assunti sono con il fiato sospeso: «Io sono tornato dalla Gran Bretagna, dove avevo preso un' altra laurea, perché pensavo che l' assunzione all' Ice fosse imminente. Se avessi saputo che sarebbe andata così, avrei fatto bene a rimanere dov' ero, e non è detto che non ci torni!», commenta scoraggiato uno dei 12.
Ma intanto all' Ice regna il caos, e i precari non sono i soli ad essere preoccupati: è stata revocato all' ultimo momento uno sciopero generale per chiedere il pagamento degli stipendi, perché anche quelli erano in forse. «Non è stato previsto alcun regime transitorio - spiega un sindacalista - e quindi è tutto fermo: non possiamo pagare i fornitori». Per gli stipendi invece la situazione è stata sbloccata in extremis da un provvedimento interno.
L' Ice aveva partecipato o stava per partecipare quest' anno a 250 iniziative promozionali, nelle quali erano coinvolte oltre 4600 aziende italiane, e aveva organizzato 60 tra corsi e seminari formativi rivolti a oltre 1100 imprese. «L' anno scorso abbiamo incassato 64 milioni di contributi da parte dei privati - spiega un rappresentante sindacale - sono soldi persi, soldi che vengono a mancare nel bilancio pubblico. L' Italia, nonostante l' importanza che le imprese esportatrici rivestono per la nostra economia, sarà l' unico Paese industrializzato a non avere una Trade Promotion Organization di sostegno all' export. E questo senza l' ombra di un risparmio». Una posizione condivisa anche dalle associazioni imprenditoriali.
Nessun commento:
Posta un commento