Il Comitato Vincitori Non Assunti ICE (Istituto nazionale per il Commercio Estero) nasce con l’obiettivo di favorire e sostenere l’assunzione dei vincitori al concorso per esami a 107 posti, la cui graduatoria definitiva è già stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale.
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Concorsi pubblici, l’odissea delle assunzioni

Riportiamo, di seguito, l'articolo a firma di Daniele Bernardo pubblicato il 7 giugno scorso sul quotidiano online NewNotizie.it

Concorsi pubblici, l’odissea delle assunzioni

Sovrapposizioni normative, lentezze burocratiche, scarsa volontà politica: quando vincere un concorso non è più sufficiente per ottenere un impiego pubblico

E’ un piccolo esercito quello dei circa 70 mila vincitori di concorso pubblico che attende da mesi, se non da anni, un miraggio chiamato assunzione alle dipendenze dello Stato. Un esercito, non solamente per la consistenza numerica stimata, quanto soprattutto per la mobilitazione permanente e l’abnegazione dimostrata da questi ragazzi in vista del comune obiettivo. Dal Ministero dell’Interno a quello dell’Istruzione, dall’Inail all’Inps, all’Ice, senza volersi addentrare nella giungla degli enti locali, è sempre la stessa storia: si bandisce un concorso publico, lo si organizza, ci si prepara, si riesce finalmente a vincerlo e poi si attende a tempo indeterminato.

Numerose sono, infatti, le norme legislative che, nel corso di questi tre anni, si sono susseguite per ostacolare in un modo o nell’altro l’ingresso di giovani “burocrati” nei pubblici uffici: nel 2008 la Legge 133 ha disposto un turn over col contagocce per i prossimi anni, in base al quale ogni dieci cessazioni la Pubblica Amministrazione potrà assumere solo due unità di personale. Ciò, tuttavia, vale solo quando le cose vanno bene: nel 2009, in vista dell’inasprirsi della crisi internazionale, il Governo decise tout court di bloccare del tutto l’accesso a nuovo personale. E tale situazione, a detta di molti priva di precedenti nella storia italiana, è destinata a ripresentarsi a partire dal prossimo 30 giugno: nello scorso febbraio il Decreto Milleproroghe, abrogando il blocco del 2009, ne ha di fatto disposto uno nuovo, destinato a durare fino a che ogni amministrazione non avrà operato dei tagli alla dotazione organica del personale.

Infine, la recente manovra finanziaria (D.L. 78/2010), in via di conversione al Parlamento, non si presenta certamente più generosa: in particolare, l’art. 9, comma 31, dispone che le risorse per i trattenimenti in servizio vengano sottratte alle risorse per le nuove assunzioni. In sostanza, le retribuzioni di chi, pur possedendo i requisiti per andare in pensione, decide comunque di rimanere a lavoro verranno pagate proprio dai vincitori di concorso, che invece resteranno a casa. Nulla di più gerontocratico!

Gradualmente, dal mondo sindacale a quello politico, nonché dalla stessa Amministrazione, si levano le proteste e i dubbi: come garantire il buon funzionamento degli uffici pubblici, come riempire gli inevitabili vuoti d’organico, come sostenere la produttività di un personale sempre più anziano, come tutelare il diritto all’assunzione. Ma soprattutto, come assicurare all’Inpdap il versamento dei contributi previdenziali necessari per poter pagare le pensioni di vecchiaia dei prossimi anni.

Nel frattempo, molti vincitori si sono organizzati in comitati e cercano con ogni mezzo di ottenere visibilità per denunciare una situazione che non solo pregiudica le loro legittime aspettative, ma va a detrimento dell’intera collettività. Su internet, in particolare, è un fiorire di Forum nei quali i vincitori prendono contatti tra di loro e con i vari Uffici Concorsi, si scambiano notizie ed informazioni, decidono strategie, si scambiano pareri o semplicemente confidano i loro stati d’animo. Un vero e proprio piccolo esercito, armato d’iniziativa, temperamento e tanto, tanto istinto di sopravvivenza.

Daniele Bernardo


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